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Juego Todo o Death Match

Juego Todo

 

Il termine spagnolo “Juego Todo” indica una tradizionale tipologia di combattimento armato tipica delle Arti Marziali Filippine. Spesso viene tradotto in inglese con il nome “Death Match” ovvero “Combattimento mortale”.

Le armi utilizzate in tale tipologia di combattimento potevano essere il bastone, il machete, la spada o il coltello. Le stesse potevano essere usate singolarmente o simultanemanete dando vita a combattimenti di doppio bastone, bastone e coltello, Espada y Daga, e così via.

Secondo alcune fonti, parlando di combattimento con il bastone, esistevano tre differenti tipologie di incontri, a seconda delle regole stabilite dai combattenti prima dell’incontro:

  • Il Juego Sinyas (dallo spagnolo “Segñas” ovvero “Segni, Gesti”) che non prevedeva alcun contatto e in cui i colpi venivano “chiamati” quando arrivavano vicino la testa avversaria.
  • Il Juego Toque (che in spagnolo significa “Tocco, Contatto”), che era una sorta di “sparring controllato”, i cui colpi potevano procurare qualche livido ma non danni più seri.
  • Il Juego Todo (che in spagnolo significa “Tutto”), in cui i colpi erano sferrati alla massima potenza e si poteva utilizzare qualsiasi tipologia di tecnica di combattimento.

Se invece gli eskrimadores erano armati di armi da taglio, nella maggior parte dei casi si trattava di duelli “al primo sangue”, che quindi terminavano quando uno dei due avversari veniva ferito. Aurtenciano Miranda Jr del Kali Istukada Miranda System in una conversazione privata con l’autore del sito Andrea Rollo, raccontava che a volte lo sconfitto cedeva al vincitore la sua arma, soprattutto se adornata di metalli e gemme preziose.

In alcuni casi (non così tanti come farebbe pensare il nome inglese), invece, un combattimento poteva terminare con la morte di uno dei due combattenti.

Per ricapitolare, il Juego Todo era, in sostanza, una sorta di duello senza alcuna protezione, che poteva o meno prevedere regole prestabilite e che solo raramente si rivelava mortale.

Un altro termine per indicare tale tipologia di combattimenti è “Patayan”.

Mark Wiley nel libro “Filipino Martial Culture” scrive che i Patayan erano spesso il mezzo con cui i maestri potevano testare la superiorità del proprio sistema rispetto ad un altro. Riportando letteralmente scrive che in tali contesti “l’arte superiore era determinata dalla morte o mutilazione di uno (o entrambi) i combattenti”. Aggiunge che i combattenti per lanciare o accettare una sfida e per distinguere la tipologia della sfida (test di abilità o Patayan) comunicavano attraverso differenti movimenti e posizioni del corpo e delle armi. Nelle immagini seguenti, tratte dal suo libro, Antonio “Tony” Diego ed il suo maestro Antonio Ilustrisimo del Kalis Ilustrisimo mostrano i segni convenzionali indicanti una sfida ad un Patayan.

 

Tra i più famosi combattenti di Juego Todo meritano di essere menzionati:

La famosa e contestata sfida tra Cacoy Cañete e Ising Atillo del 1983 è considerata dai ricercatori di arti marziali filippine l’ultimo “Juego Todo” tenutosi nelle Isole Filippine.

 

Sun Star Daily - Cañete Atillo Who Won?

 

La creazione della “Cebu Eskrima Association” negli anni ’70 da parte di Dionisio “Diony” Cañete (Mark Wiley nel libro sopracitato indica il 1976 come data di creazione di tale associazione – Dan Inosanto dell’Inosanto Lacoste Kali indica invece il 1975 in “The Filipino Martial Art sas taught by Dan Inosanto”), che riuniva 14 club di eskrima presenti a Cebu e la nascita di competizioni sportive di Kali Arnis Eskrima avevano infatti posto fine (con l’eccezione appunto del 1983 sopra citata) a questa tipologia di combattimenti cruenti e pericolosi (in realtà già banditi dal “Revised Penal Code” filippino nel 1932, divieto ufficialmente ribadito dal Gen. Mc Arthur nel 1945. Nong Bitoy, un anziano eskrimador di Cebu, in una conversazione con Ned Nepangue pubblicata nel 2003 sulla rivista di arti marziali “Rapid Journal” Vol. 8 n. 1, afferma che per i combattenti di Bahad è previsto l’ “arresto mayor” da 1 a 6 mesi ovvero la sospensione del diritto di voto e di ricoprire un incarico fino alla fine della sentenza, ma in caso di morte di uno dei due avversari la pena è la “Reclusión temporal” che va dai 12 ai 20 anni di carcere).

“Bahad” è un altro termine che spesso viene usato con lo stesso significato di “Juego Todo”,  sebbene tra i due vi sia una sottile differenza.

A tal proposito, Abner Pasa del sistema Balitok in un suo studio riguardante l’implementazione dell’arnis nel programma di educazione fisica nei college ed università di Cebu City intitolato “The implementation of arnis in the phisical education program of tertiary school in Cebu City – A proposed training program framework”, inserito all’interno del libro “Arnis: Reflections of the history and Development of Filipino Martial Arts” di Mark Wiley, spiega che il termine “Juego Todo” indica i “combattimenti senza protezioni” e lo differenzia dal termine “Bahad”, il quale, invece, indica una “sfida aperta, generalmente fatta in pubblico dove sono condotti incontri tipo Juego-todo”.

E’ interessante sottolineare che, secondo alcune fonti, fu il famoso Teodoro “Doring” Saavedra, figlio di Lorenzo Saavedra del De Cuerdas / De Cadena, che rese popolare uno stile chiamato Bahad o Juego Todo (a volte chiamato anche Hagit), che venne poi promosso da Santiago Roque del Tornado Garote all’interno del proprio gruppo di allenamento

 

L’immagine in evidenza, tratta dal video documentario “Eskrimadors”, ritrae una scena di combattimento tra due escrimadores. Gli attori (ed esperti di escrima) in tale scena sono Percival “Val” Pableo (combattente a sinistra), Harold “Harry” Tallado (arbitro centrale) e Rudy Rey (combattente a destra).

 

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admin

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23 Dic, 2016

Sistemi - Approfondimenti

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