+39 331 1955676
Espada y Daga - Inocencio "Sioux" Glaraga e Jerson "Nene" Tortal Sr

Espada y Daga

 

Espada y Daga - Immagine tratta da un lavoro di Ridolfo CapoferroIl termine “Espada y Daga” (a volte chiamato anche Punta y Daga) indica uno degli stili di combattimento più diffusi nell’arcipelago filippino, derivato molto probabilmente dal tipico modo di combattere della scherma spagnola e occidentale in genere, che consisteva nell’utilizzo contemporaneo di due armi, una lunga (spada) ed una corta (daga). I Filippini comunque, sia in allenamento che in combattimento, adottarono diverse varianti di tale tecniche in base alle armi disponibili; la spada venne quindi spesso sostituita dal bastone o dal machete. Uno stile classico tra i sistemi filippini è infatti il Tabak at balaraw, esattamente la versone filippina del metodo di combattimento europeo. Entrambe Tabak e Balaraw (o Baraw) sono armi tipiche dell’arcipelago del sud-est asiatico. In diversi sistemi, quando al posto dell’arma da taglio lunga si utilizza il bastone viene chiamato invece “Olisi y Baraw”.

Si tratta di uno stile abbastanza sofisticato in quanto, prevedendo l’impiego di due armi di lunghezza diverse, necessita di una buona stima delle distanze di combattimento e dello sfruttamento congiunto di corta (Corto) e lunga distanza (Larga Mano).

Dioinisio “Diony” Cañete del sistema Doce Pares nel suo libro “Filipino Martial Arts Espada y Daga” definisce il metodo di combattimento con un’arma lunga e un’arma corta, come il primo tipo di eskrima, insieme al Largo Mano ovvero il combattimento a lungo raggio”, che i suoi fratelli Felimon e Florentino appresero dai loro maestri. In particolare, scrive che “la maggior parte dei movimenti insegnati dai vecchi maestri erano più sequenze tipo-danza con movimenti del corpo e dei piedi molto accentuati da posizioni basse e profonde. Non era inusuale che estranei e spettatori pensassero erroneamente che stavano eseguendo il ‘sinulog’ in quanto i movimenti ricordavano molto questa tradizionale danza rituale dei Cebuani (in favore di Santo Niño, il Cristo Bambino protettore dell’Isola di Cebu).” Cañete scrive anche che tale danza “era basata sui movimenti delle ‘sulog’ (onde) del vecchio fiume Pahina in Cebu City,  e consiste in due passi avanti e un passo indietro. Questi originali passi di eskrima sono molto in pratica ancora oggi, e sono ampiamente trovati nelle ‘sayaw’ (forme)”.

 

L’immagine in evidenza ritrae un allenamento di Espada y Daga tra Inocencio “Sioux” Glaraga  del Kalaki Arkanis (sinistra) e Jerson “Nene” Tortal Sr del Dekiti Tirsia Siradas (destra).

 

Salva

Salva

Salva

admin

39comments

19 Set, 2016

Sistemi - Approfondimenti

Ti potrebbero interessare anche: