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Rene Latosa - Latosa Escrima

Latosa Escrima

 

Sistema di Arti Marziali Filippine sviluppato all’interno della famiglia Latosa ed in seguito arricchito da ulteriori sistemi di combattimento studiati da Rene Latosa.

 

Esteben Latosa

Esteben LatosaEsteben Latosa, bisnonno di Rene, era un noto fuorilegge e temuto eskrimador. Si dice che possedesse un anting-anting (amuleto) che lo rendeva invincibile.

Il nipote di 7 anni, Juan Latosa, padre di Rene, era l’unica persona a cui Esteben permetteva di stare al suo fianco. Provò ad insegnargli l’arte del combattimento ma era ancora troppo piccolo. Un giorno, sul letto di morte, chiese a Juan di “prendere” lo spirito dell’anting-anting che stava fuoriuscendo dalla sua bocca. Il bambino, percependo qualcosa di malvagio connesso all’anting-anting del nonno, rifiutò. Esteben  allora sorrise, sicuro che il nipote sarebbe diventato un ottimo escrimador anche senza i poteri soprannaturali dell’amuleto.

Dopo quest’episodio, Esteban molto malato si recò sulle montagne e nessuno ebbe più sue notizie.

 

Juan Latosa

Juan LatosaCome pronosticato dal nonno, Juan divenne un rispettato combattente a Mambusao e in tutta la provincia di Capiz sull’isola Panay.

Insegnò l’arte marziale filippina al fratello Pedro Latosa, il quale raccontò al nipote, Rene Latosa, molteplici storie sul temperamento, sui combattimenti e sulla reputazione di suo padre Juan.

Juan Latosa si riavvicinò all’arte marziale filippina da adolescente grazie agli insegnamenti di alcuni parenti. La passione per le arti da combattimento crebbe talmente tanto che chiese a sua madre i soldi per continuare gli studi. La madre accolse la sua richiesta convinta che il figlio si riferisse a materie scolastiche. Juan invece partì per le montagne dove si allenò per oltre un anno nell’uso di differenti armi, tra cui il Kampilan (spadone filippino con 2 punte), il bastone lungo, la corda, la doppia spada e addirittura la Katana giapponese, un’arma all’epoca ancora poco conosciuta nelle Isole Filippine. Tornato nel suo villaggio, continuò a praticare Escrima confrontandosi in combattimenti reali con venditori e viaggiatori esperti di arti marziali che, per un motivo o per un altro, passavano da quelle parti.

Nel 1920 si imbarcò per l’America in cerca di migliori condizioni di vita. Durante il viaggio, ebbe un diverbio con un giapponese esperto nell’uso del Bo (bastone lungo giapponese) che stava infastidendo i passeggeri filippini. La discussione sfociò presto in un death match (combattimento senza protezione). Juan, armato di un bastone delle dimensioni tipiche di quelli usati nelle Arti Marziali Filippine, sconfisse il giapponese armato di bastone lungo, risparmiandogli la vita nonostante la richiesta del suo avversario di “finire il lavoro”. Juan preferì lasciare in vita il giapponese che dovette continuare tutto il viaggio con il peso dell’umiliazione subita.

 

Rene Latosa

Rene Latosa - Latosa EscrimaA Stockton, California, il figlio di Juan, Rene Latosa venne incuriosito dalle arti marziali durante celebrazioni popolari o eventi culturali in cui osservava gli anziani divertirsi tra loro “schermando” con i bastoni da passeggio e effettuando l’un l’altro delle chiavi articolari e bloccaggi con l’arma.  All’epoca molti suoi amici praticavano le tradizionali arti marziali asiatiche; quindi chiese al padre di poter praticare Judo o Karate. Juan propose al figlio di imparare “Jitsu” ma Rene declinò l’offerta convinto che il padre non conoscesse l’arte del combattimento. La madre gli suggerì allora di seguire delle lezioni di difesa personale alla scuola di Escrima dell’amico di famiglia Angel Cabales, creatore del Cabales Serrada Escrima. Nel 1966, infatti, con l’aiuto dei suoi allievi Dentoy Revillar e Max Sarmiento e della moglie di quest’ultimo Lynn Sarmiento, Cabales aveva aperto la prima scuola di Escrima su larga scala negli Stati Uniti, nella quale oltre a lui, insegnavano i rispettivi sistemi Leo Giron (creatore del Giron Arnis/Escrima) e Sarmiento (maestro di Cadena de Mano). Revillar, allievo di tutti e tre, li sostituiva in caso di assenza. A partire dal 1968, Rene Latosa fu allievo di tutti e quattro gli inseganti, per oltre 5 anni.

Un giorno, Rene si stava allenando a casa per una dimostrazione. Convinto di essere ancora troppo lento, chiese al padre di fargli da “dummy” (letteralmente “pupazzo”, compagno di allenamento che collabora con chi si allena per permettergli di imparare e perfezionare le tecniche). Il padre intento a sistemare il giardino gli disse sorridendo che necessitava più allenamento. Rene gli chiese arrogantemente cosa ne capisse lui di arti da combattimento. Juan, posò la zappa, afferrò un bastone e si avvicinò al figlio. Il figlio gli chiese di attaccarlo stando attento alla sua veloce controtecnica ma Juan rifiutò decidendo che dovesse essere lui a subire l’attacco. Rene, dopo una certa esitazione, decise di colpire il padre ma dosando la propria forza e velocità. Senza neanche capire in che modo, Rene fu colpito alla testa dal padre. Convinto che si trattasse di un caso, Rene riattaccò aumentando l’intensità del colpo. Il risultato non cambiò. In un impeto d’ira Rene riattaccò per la terza volta il padre, questa volta con il massimo della potenza, ma Juan evitò il colpo contrattaccando con una bastonata tra collo e spalla, che mandò al tappeto il giovane Rene. Juan tornò ridendo al suo lavoro di giardinaggio e la madre uscì di casa sgridando il marito e consolando il giovane Rene.

Questo episodio segnò l’inizio dello studio dell’arte marziale filippina di Rene con il padre Juan. L’apprendimento non fu semplice. Il padre era un combattente, non abituato all’insegnamento, e difficilmente ripeteva la stessa tecnica una seconda volta. Da quel momento comunque Rene Latosa concentrò le proprie attenzioni sul sistema di famiglia.

In America Rene Latosa prestò servizio nell’Aviazione militare per cinque anni e fu istruttore di Escrima delle forze speciali. Inoltre addestrò al combattimento corpo a corpo numerose unità di polizia tra cui la “California Highway Patrol” e la “U.S. Probation Department”.

Latosa diffuse il proprio sistema di Escrima anche in Europa dove si recò per servizio. In Inghilterra aprì un corso di Escrima in una scuola di Ju-Jitsu, dove incontrò  Bill Newman (che aveva saputo di un maestro filippino che insegnava una allora sconosciuta arte marziale) e Brian Jones che divennero suoi allievi.

Tra gli altri allievi di Latosa in Inghilterra, che poi insegnarono aspetti della sua arte ai propri studenti, meritano di essere menzionati Mark Romain, Bobby Breen e Jay Dobrin, il cui Combat Eskrima è largamente praticato in Belgio.

Nel 1977, Rene Latosa si recò in Germania, invitato da Keith Ronald Kernspecht, famoso istruttore di Wing Tsun e creatore della “Europäische Wing Tsun Organisation” (EWTO), per tenere un seminario presso la sua palestra. Scrittore e proprietario di una casa editrice Kernspecht, due anni più tardi, pubblicò un libro sull’Escrima basato sugli insegnamenti e le informazioni di Rene Latosa. Da quel momento il Latosa Escrima è stato affiancato all’insegnamento del Wing Tsun. Tuttora queste due arti marziali vengono spesso insegnate nelle palestre all’interno degli stessi corsi.

Krishna Godhania nel suo articolo “Filipino Martial Arts in Europe”, inserito all’interno del libro “Arnis: Reflections of the history and Development of Filipino Martial Arts” di Mark Wiley, afferma che la collaborazione tra Rene Latosa e Leung Ting del sistema wing tsun, promosse ulteriormente il Latosa Eskrima in Germania, e di fatto attraverso gran parte dell’Europa.

Finito il turno in Europa, Latosa tornò in America dove continuò ad insegnare il suo sistema. Con il tempo sviluppò quelli che chiamò Escrima Concepts ovvero un insieme di concetti comuni a tutte le Arti Marziali Filippine: equilibrio, velocità (tempismo e distanza), potenza, focus e transizione. Per tale motivo il sistema Latosa è oggi conosciuto anche con il nome Latosa Escrima Concepts.

 

 

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admin

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07 Feb, 2017

Sistemi

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