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Ati-Atihan festival

Festival marziali

 

Danze di guerra

di Andrea Rollo

Lo scorrere del tempo nelle Isole Filippine è scandito da numerosi festival folcloristici dai temi più svariati: religiosi, sociali, cerimoniali, storici e marziali.

Tali festival, propri della religione animistica assunsero tratti diversi quando le Filippine accettarono l’imposizione della fede cristiana ma rifiutarono di rinunciare alle loro antiche tradizioni, contagiandole con influenze tipiche del credo e della cultura dei conquistadores spagnoli.

I festival marziali a loro volta possono essere suddivisi in varie categorie a seconda sempre del tema trattato come ad esempio la rievocazione di leggende, di battaglie, di rivolte e lotte per l’indipendenza, commemorazioni di eroi nazionali o locali ed infine la pratica di danze e movimenti marziali.

Nel contesto dell’attuale diatriba interna al mondo delle arti marziali filippine relativa all’esistenza o meno di un’arte marziale nativa antecedente al periodo coloniale spagnolo, il presente articolo colleziona e descrive più di 30 festival direttamente o indirettamente legati alla cultura e storia marziale filippina fino alla fine del XIX secolo, commentando in grassetto quando necessario.

Molto caratteristici sono i festival in cui i partecipanti invadono le strade di città e villaggi indossando abiti e impugnando armi tradizionali degli antichi guerrieri filippini.

Primo fra tutti il festival Buganihan a Compostela, un tributo ai guerrieri Mandaya (Buganis) che per primi si insediarono nella valle e che riflettono il coraggio e l’umiltà degli attuali abitanti.

Ati-Atihan festival

Ati-Atihan festival, Kalibo, Aklan, Isola di Panay

A Kalibo, Aklan, il villaggio che secondo la leggenda fu fondato dai 10 datus del Borneo giunti nell’Isola di Panay nel 1212 ed accolti pacificamente dai nativi Aeta, si svolge il festival Ati-Atihan, durante il quale gli abitanti vestiti da antichi guerrieri Negritos  (così vennero definiti dagli spagnoli gli appartenenti alla tribù Aeta) rievocano il patto di pace che unì i loro antenati ai nuovi arrivati sull’isola. Erroneamente in passato è stato associato a tale villaggio l’origine del termine “Kali” che indicherebbe l’arte marziale filippina nativa. Un’altra versione del Ati-Atilhan festival che si tiene a Iloilo si chiama Dinagyang. Mascotte dell’evento è Dagay, un pupazzetto raffigurante un giovane guerriero Aeta.

Nei festival Pintados di Passi City, Iloilo e quello Pinta Flores di Bacalod, Negros i filippini interpretano gli antichi guerrieri dal corpo completamente tatuato che i primi colonizzatori spagnoli chiamarono pintados. A Bacalod, per la precisione, gli abitanti si disegnano sul corpo dei fiori invece di tatuaggi.

Kagayhaan che significa “luogo di vergogna” è il nome di un festival di Cagayan de Oro caratterizzato da musiche e danze dei gruppi indigeni locali. Il termine deriva da un racconto popolare, secondo cui due tribù nemiche si unificarono attraverso il matrimonio di un guerriero Manobo (Bagani) e la figlia di un capo-tribù musulmano.

Tra i numerosi festival che ricostruiscono battaglie va senz’altro menzionato il Kadaugan sa Mactan, celebrato a Cebu sulla spiaggia dell’Isola di Mactan dove i nativi filippini sconfissero per la prima volta i conquistadores spagnoli. Tale battaglia, in cui Magellano fu uccise dal capo locale Lapu Lapu, viene spesso indicata come prima testimonianza delle capacità guerriere del popolo filippino.

Quarantaquattro anni dopo la morte del famoso navigatore portoghese, Miguel Lopez de Legazpi e Datu Sikatuna “siglarono” a Bohol un accordo di pace attraverso una particolare cerimonia in cui i due bevettero il reciproco sangue. Il patto di sangue chiamato in filippino “Sandugo” è rivisitato nell’omonimo festival. L’apice di questo festival è rappresentato da tre ore di danze e movimenti marziali per le strade principali di Tagbilaran.

Pintados festival

Pintados festival – Passi City, Iloilo, Isola di Panay

Nel festival Binabayani a Zambales, la guerra tra cristiani e Aeta è rappresentata attraverso danze marziali. I Negritos, abili cacciatori esperti nell’uso dell’arco, credono che la celebrazione annuale del festival garantisca al proprio popolo una stagione di raccolto abbondante.

I festival fin qui citati, sebbene prove di una grande abilità dei filippini del periodo pre-coloniale nel combattimento e nell’uso delle armi, non indicano con certezza l’esistenza di arti marziali native intese come insieme di allenamenti e tecniche insegnate in modo sistematico e organizzato.

Alla battaglia di Pinaglaban che fu la scintilla che fece scoppiare la rivoluzione filippina del 1986 è dedicato il festival Battle of Pinaglaban, sia a livello locale che nazionale.

Secondo alcuni studiosi di arti marziali filippine, Andres Bonifacio, il fondatore della società segreta Katipunan che partecipò a tale battaglia avrebbe in seguito insegnato ai ribelli propri seguaci tecniche basilari di escrima.

In realtà la prima battaglia dei Katipuneros contro gli Spagnoli avvenne a Pasig, Sabato 29 Agosto 1896. All’evento sono dedicati due festival: una ricostruzione dell’azione rivoluzionaria contro gli spagnoli caratterizza il festival Nagsabado (dalla parola “Sabato”) a Pasig mentre a Mandaluyong con il festival 29 de Agosto si festeggia il primo vento rivoluzionario. Mandaluyong infatti fu il luogo dove i ribelli si riunirono prima del previsto attacco a Manila. In realtà, il successivo attacco avvenne ad una polveriera di San Juan del Monte (oggi nota come battaglia di Pinaglaban – vedi sopra).

Il festival Araw ng Tayabas ricorda la battaglia guidata dal Gen. Malvar a seguito della quale gli Spagnoli si arresero ai Filippini.

Ai diciannove seguaci del Gen. Francisco de Castillo, ingannati con la promessa di amnistia ma in seguito giustiziati, è reso tributo con il festival denominato i 19 martiri di Aklan.

Altri festival che rendono onore ai Katipuneros sono il Kahilwayan a Santabarbara raffigurante l’evento della prima bandiera filippina alzata fuori Luzon ed il Pacto de Sangre ad Aklan, che ricorda il documento di eterna amicizia, fratellanza, rivoluzione e lotta al regime spagnolo firmato con il sangue da alcuni ribelli nel 1987.

Un sistema di escrima legato alle rivoluzioni anti-spagnole del XIX sec. è il Derobio Eskrima del M° Braulio Pedoy, il quale lo avrebbe appreso da Faustino Ablen, rinomato leader dei Pulahanes. Pulahan o Dios-Dios era il nome di un movimento rivoluzionario, basato su un mix di credenze religiose animistiche e cattoliche che fu stroncato dalle forze spagnole durante la Rivoluzione Filippina. Il coraggio e spesso l’imprudenza dei Pulahanes, armati di Tbalibong, è da associare al potere difensivo e soprannaturale che gli stessi credevano derivasse dal possesso di alcuni amuleti e oggetti sacri chiamati Anting-Anting.

Sandugo festival

Sandugo festival – Tagbilaran, Bohol

Un altro tema ricorrente nei festival lungo tutto l’arcipelago è costituito dalla lotta dei filippini ispanizzati ai pirati musulmani di Mindanao e dall’Arcipelago di Sulu.

Il festival Sinulog sa Ilog di Kabankalan recita, attraverso combattimenti simulati, la battaglia tra cristiani e pirati moros combattuta lungo il fiume Ilog, ricordando la sconfitta di Datu Manyabog ad opera del Gov. Emilio Saravia.

Secondo la storia della città di Kabankalan, nell’ultima battaglia, i pirati si ritirarono dopo aver visto l’immagine di un bambino che brandiva una spada in cima alla torre di una chiesa. Si trattava si Santo Niño, il Cristo Bambino.

Anche il festival Kisi Kisi, prima della parata danzata, interpreta il sinulod (o sinulog) mostrando Santo Niño, il patrono locale, che salva il villaggio dai raids moros.

Infine, il festival Cadiz Ati-Atihan, in onore del Santo, celebra i suoi miracoli che in passato difesero la città dagli attacchi pirati.

A Guimbal, tamburi (guimba) e torre di guardia (bantayan), ausili indispensabili per avvistare le navi nemiche in avvicinamento sono i protagonisti principali del festival Bantayan che con combattimenti simulati ricostruisce la battaglia tra i nativi di Guimbal e i pirati Moros.

La necessità degli abitanti lungo le coste dell’isola di Cebù di imparare a difendersi per resistere agli attacchi dei pirati musulmani è alla base delle teorie sull’eskrima esposte da Celestino C. Machador e Ned Nepangue M. D. nel loro libro “Cebuano Eskrima – beyond the mith”, secondo cui furono i frati spagnoli ad insegnare tali tecniche marziali ai locali quando le truppe spagnole dovettero lasciare Zamboanga per trasferirsi a Manila a causa dell’imminente attacco alla capitale da parte del pirata cinese Koxinga.

Una particolare tipologia di festival marziali delle Isole Filippine è legate alle commedie chiamate moro-moro, utilizzate dai primi frati spagnoli per convincere i nativi a convertirsi al Cristianesimo. Tali festival così come le antiche commedie celebrano, infatti, le vittorie spagnole contro i musulmani del Nord Africa in Spagna.

Tra questi il festival Kinabayo a Dapitan City, Zamboanga ricostruisce la battaglia di Covadonga mentre il Sinulog de Tanjay la guerra di Granada.

Sul tema dei moro-moro gli studiosi di arti marziali filippine si dividono in due gruppi, da una parte chi sostiene che attraverso le batalla ovvero i combattimenti simulati sotto forma di danza all’interno delle commedie i filippini nascondevano la propria arte marziale nativa e chi come Celestino Machador e Ned Nepangue contrari a qtale tesi. Parallelamente in Spagna, specialmente tra la comunità meridionale di Valencia, si celebrano i Moros y Cristianos, festival che commemorano battaglie, guerre e combattimenti avvenuti in territorio spagnolo tra i musulmani e i cristiani durante la Reconquista, periodo storico che va dall’XIII al XV secolo nel corso del quale gli spagnoli si rimpossessarono delle città precedentemente occupate dai musulmani del Nord Africa durante la Conquista Islamica. La battaglia di Covadonga, sopra menzionata, fu etichettata come l’inizio della Reconquista.

Kinabayo festival

Kinabayo festival – Dapitan City, Zamboanga

Danze che simulano movimenti e tecniche di combattimento sono spesso alla base di festival marziali (tanto da indicarli con lo stesso nome), tra questi il festival Sirong e il festival Sagayan (le cui caratteristiche danze sono state già trattate in due precedenti articoli).

Danze marziali caratterizzano anche il festival delle tribù di Cotabato del Sud chiamato Lem Lunay. Secondo una credenza popolare, i nativi del luogo attraverso il duro lavoro e la celebrazione del festival si guadagnerebbero una sorta di paradiso chiamato appunto Lem Lunay.

Molte danze e combattimenti marziali praticati nell’Isola di Mindanao (dove hanno luogo i festival sopra descritti) potrebbero essere ricollegabili al Silat, un’arte marziale nativa del sud-est asiatico, la quale secondo Nid Anima nel suo libro “Filipino Martial Arts” sarebbe stata introdotta nelle Filippine durante la fine del 1800 da Tubba, Sahudah e Wabulong,  tre uomini appartenenti alla tribù Bugisdelle isole Sulawesi. E’ comunque possibile che il Silat sia arrivato nel sud delle filippine insieme alla diffusione della religione musulmana a partire dal XIII secolo.

Infine esistono alcuni festival marziali che sono più direttamente collegati alle arti marziali filippine. Tra questi il festival Moriones (chiamato Cenakulo a Laguna e trattato approfonditamente in un apposito articolo), il festival Palu Palo (descritto in un precedente articolo) e il festival Kali-Kalihan.

Quest’ultimo in particolare celebrato a Don Salvador Benedicto venne rinominato in questo modo dal Maestro del Pekiti-Tirsia Kali Leo Gaje. In precedenza era infatti noto come Halad e rappresentava il festeggiamento per una stagione di raccolto abbondante. Fu Leo Gaje nel 1990 (quando suo cugino era sindaco della città), a far inserire nel festival danze marziali e combattimenti di bastone trasformandolo in un evento dedicato alla tradizione marziale del Kali filippino. E’ pertanto da escludere come testimonianza dell’arte nativa filippina.

A tal riguardo è importante sottolineare che il festival dei Moriones  ha origine a Mogpog dove si tenne per la prima volta nel 1870 grazie al frate spagnolo Dionisio Santiago mentre il festival Palu-Palo, secondo Dr. Florentino H. Hornedo dell’Ateneo de Manila University, nacque per opera di missionari spagnoli al principio della cristianizzazione dell’Isola di Batanes ovvero verso gli ultimi decenni del 1700 e primi del secolo successivo.

 

Per concludere, analizzando attentamente i festival sopracitati sembra, in molti casi, esserci una connessione tra gli stessi e le arti marziali filippine, ed in particolare in quelle aree soggette alla dominazione spagnola in cui i nativi svilupparono e perfezionarono il proprio metodo di combattimento, oggi diffusosi in tutto il mondo e conosciuto con i tre termini kali arnis eskrima.

 

Rivista “Samurai” n. 02 Nuova Seria Anno X – Febbraio 2015

 

Festival marziali filippini - Danze di guerra

 

L’immagine in evidenza ritrae una scena del festival Ati-Athian di Kalibo, Aklan, Isola di Panay.

 

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29 Ott, 2017

Folklore

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