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Delfin Bernarte - Sistemang Praksiyon Brokil

Sistemang Praksiyon Brokil

 

Sistema di Arti Marziali Filippine sviluppato da Delfin Bernarte.

Il termine “Brokil” nelle provincie settentrionali Pampanga e Batangas è utilizzato per riferirsi alle Arti Marziali Filippine alla stregua di “Arnis”, “Estocada”, ecc. In alcuni zone, in particolare, indica una spada in legno utilizzata per allenamento. Assume tale significato anche a Laguna, dove, secondo Abundio Baet del Garimot Arnis, tale termine deriva dal brocchiere, piccolo scudo da pugno spagnolo. Da ciò, tale termine viene anche utilizzato per lo stile con spada o bastone e brocchiere.

I termini “Sistemang Praksiyon”, ovvero “sistema frazione”, si riferiscono al concetto alla base del sistema in questione per cui “un colpo (offensivo o difensivo) deve essere eseguito una frazione più forte, una frazione più veloce in modo da raggiungere il bersaglio una frazione più in profondità”.

Tale concetto venne concepito inizialmente dal padre di Delfin, Pastor Bernarte di Macabebe, Pampanga e successivamente sviluppato e perfezionato dal figlio che lo incorporò nel suo metodo di combattimento.

 

Pastor Bernarte

Pastor Bernarte, praticante l’arte Pampangueña di combattimento con il bastone chiamata Brokil, visse in prima persona tutte e tre le occupazioni straniere; nacque nel 1858 durante gli ultimi anni della lotta per la rivoluzione contro gli spagnoli e crebbe durante la colonizzazione americana e poi l’invasione giapponese, morì all’età di 87 anni per cause naturali nel 1945. Insegnò il proprio sistema di combattimento ai figli Delfin e Vitaliano.

 

Delfin Bernarte

Delfin Bernarte - Sistemang Praksiyon BrokilIl figlio, Delfin Bernarte, nacque nel 1912 a Macabebe, Pampanga, e nel 1933 si trasferì ad Indang, Cavite, insieme alla famiglia.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, Delfin Bernarte, fece parte della guerriglia filippina contro i giapponesi, vivendo come un’eremita nascosto tra le montagne di Cavite e Batangas.

Combattente della resistenza durante l’occupazione giapponese, Bernarte, durante i suoi raids notturni, utilizzava armi differenti per non farsi rintracciare. Le due armi preferite erano il Dahong Palay, un lungo coltello con la lama stretta, sottile e affilata che deve il suo nome ad un serpente locale ed ottima per fendenti e stoccate, ed il Medya Luna, un arma disegnata dallo stesso Bernarte, la cui lama a forma di “mezza luna” la rendeva molto efficace per sventrare e recidere la giugulare senza necessariamente decapitare il nemico. Il metodo alla base degli attacchi era comunque sempre basato sul concetto “un colpo, un morto”; l’arma veniva usata solo in attacco e mai per parare o bloccare l’arma avversaria.

La velocità delle sue missioni mordi-e-fuggi e la superstizione della popolazione per cui il suo anting-anting (amuleto) lo rendeva  invisibile gli valsero il soprannome di Engkanto, termine che nel folklore filippino indica uno “spirito”; le orrendi ferite inflitte con il Medya Luna ai nemici portarono addirittura a pensare che si trattasse di un animale, una bestia.  Bernarte infatti era convinto che vedere i corpi dei propri compagni mutilati e storpiati generasse sconforto e paura tra le fila dei suoi nemici, abbassandone il morale. Bernarte, oltre ad utilizzare armi differenti, per indurre il nemico a pensare che si trattasse di più attaccanti e non dello stesso individuo, infliggeva diverse tipologie di ferite, tra cui mutilazioni, sbudellamenti, tagli dalla vita allo sterno, decapitazioni e troncamento del corpo a metà.

Al termine della guerra, i principi e le tecniche utilizzati con le armi da taglio, vennero trasferiti al Bahi, bastone realizzato con legno di un albero nativo.

Bernarte, a partire dagli anni ’70, insegnò il Sistemang Praksiyon a Louelle Lledo, un esperto di “tecnologia medica” ed Ufficiale della Riserva dell’Aviazione Filippina che sposò la figlia di Bernarte, Flora, e con la quale ebbe tre figli.

Sul letto di morte, nel 1992, Delfin Bernarte lasciò in eredità il suo Bahi e con esso, a quanto si dice, il suo anting-anting a Louelle Lledo. Secondo una credenza popolare, infatti, un maestro di Arnis de Mano imparava a temprare un bastone di Bahi rendendolo duro e forte come l’acciaio; in esso vi permeava il suo spirito, il suo carattere ed il suo anting-anting; prima di morire aspettava agonizzante il lontano ultimo momento di vita finchè l’anting anting non veniva tramandato ad un erede attraverso un rituale segreto. Quando interrogato sull’argomento, Lledo risponde semplicemente con un eloquente sorriso.

Louelle Lledo, già praticante di karate, Arnis de Mano, Eskrima visayan, Kuntao, Silat e diverse altre arti marziali, incorporò il Sistemang Praksiyon nel suo sistema chiamato Amara Arkanis.

 

Delfin Bernarte e Louelle Lledo - Sistemang Praksiyon Brokil

 

admin

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14 Ago, 2017

Sistemi

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