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IL FOLKLORE

Anting Anting - All seeing eyeLeggende, miti e credenze popolari colorano di folklore le arti marziali filippine. I guerrieri (chiamati Mangdirigma o Mandirigma), ad esempio, credono nell’esistenza di spiriti ancestrali: Anito (spiriti della natura, delle montagne, dei fiumi, degli alberi…) Diwata (spiriti degli antenati) o Engkanto (dalla parole spagnola “encanto” ovvero incantesimo), i quali possono essere controllati attraverso dei talismani, il cui possesso garantisce al proprietario particolari vantaggi in combattimento o superiori abilità guerriere. Tali amuleti, chiamati anting anting, assumono tale potere di mediazione tra spirito e combattente attraverso un rito celebrato il Venerdì Santo all’interno di una chiesa cattolica (sebbene si tratti di una credenza estranea alla fede cristiana) e possono essere rappresentati da pendenti in metallo raffiguranti santi, scene religiose o l’all-seeing eye (l’occhio racchiuso all’interno di un triangolo), ecc. , ma anche da altri oggetti come un piccolo crocifisso legato attorno ad una pietra, piccole ossa di bambini, un dente di coccodrillo o serpente, una radice, un’erba particolare, lo sperone di un gallo, il seme di un frutto, una bandana, una maglietta o addirittura essere tatuati sul corpo del guerriero.Sebbene acquistabili a basso costo nei mercati locali, gli anting anting per essere efficaci devono essere un regalo del precedente possessore.

Tale presupposto è indispensabile anche per le orasyones, preghiere in latino, sanscrito, jawi o baybayn (antica scrittura filippina), le quali una volta ereditate, avevano il potere di invocare l’Anito se recitate prima o durante il combattimento.

Altre espressioni del folklore marziale delle Isole Filippine che meritano di essere approfondite sono le rappresentazioni teatrali, conosciute come moro-moro o komedyas, i festival popolari o le danze tradizionali che raffigurano o si ispirano a gesta eroiche di uomini del passato, battaglie o avvenimenti di particolare interesse storico-culturale.

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