Armi da taglio e stoccata
Le armi bianche costituiscono parte integrante della cultura marziale filippina e, tra queste, quelle da taglio rappresentano il settore più vasto e variegato per scopo e design.
Con i termini generali Patalim e Pamutol (che significa “taglio”) si indica qualsiasi arma o strumento tagliente mentre con il termine Panaksa si indicano le armi o strumenti idonei per effettuare stoccate.
La tribù Yakan definisce le armi da taglio con il termine generale di Bessi.
In linea di massima, a seconda dello scopo, le armi da taglio filippine possono essere divise tra quelle utilizzate come semplici attrezzi da lavoro, multiuso o specifici di una determinata attività come ad esempio l’agricoltura o la macellazione di animali, che se necessario possono essere impiegate per offendere o difendersi, quelle impiegate per la caccia o la pesca, quelle idonee al combattimento e quelle maggiormente decorate ed esteticamente rifinite riservate a scopi rituali a cerimoniali.
I numerosi tipi di design differenti sono invece il risultato, oltre che della frammentarietà delle 7106 isole filippine, anche delle differenti culture che, a vario titolo, hanno influenzato la storia dell’arcipelago e i suoi stili di vita, tra queste sicuramente quella degli spagnoli, americani e giapponesi che in successione hanno occupato il territorio filippino e quelle dei vari popoli con cui le Filippine intrattenevano scambi commerciali, tra cui Indonesia, Malesia, India e Cina.
Infine, anche le tribù native originarie delle Isole Filippine che non hanno subito, se non in minima parte, tali influenze e che ancora oggi conducono uno stile di vita primitivo estraneo a fenomeni globali e di tecnologizzazione, dispongono di tradizionali utensili rudimentali e armi da taglio di semplice fattura o finemente decorati.
05 Apr, 2016
Armi filippine
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