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Guerriero Igorot impuhna una lancia SInalawitan

Sibat

 

Lance Igorot infilzate nel terreno - 1911

Guerrieri Igorot riposano seduti con le lance infilzate nel terreno in attesa di un attacco – Talubun, Provincia Mountain, Luzon 1911

Termine tagalog per “lancia” tradotto nelle Visayas e in Mindanao con i termini Bangkaw (o Bankaw), Binalanban, Lansa (dal termine spagnolo “Lanza”), Sumbling e Palupad.

La lancia è un’arma molto diffusa nelle Filippine, utilizzata per scopi bellici, per la caccia, la pesca o durante cerimonie rituali.

Sebbene il termine generico per riferirsi a tali armi è “Sibat”, le varie tipologie si contraddistinguono in base a forma e dimensioni della punta, assumendo nomi differenti.

Fal-Feg è la lancia utilizzata in guerra dalle tribù Igorot nella parte settentrionale di Luzon, occasionalmente utilizzata anche per la caccia. La punta metallica ha la testa ampia e due parti ad uncino smussate sporgenti dalla parte posteriore.

Il Fangkao (o Fongkao) è la lancia da guerra Bontoc (utilizzata anche dalla tribù Ifugao ma definita Ludit) formata da una lama Hinalung innestata ad un’asta. L’Hinalung, senza asta, è usata dagli Ifugao come arma da taglio o daga.

Altra lancia da guerra Bontoc è il Sinalawitan. Leggende locali narrano che veniva spesso utilizzata per minacciare gli Anitos (spiriti ancestrali) che spaventavano i viaggiatori solitari nei passi di montagna della regione Cordillera. Non era invece impiegata per la caccia.

Nella provincia di Ifugao, le lance da guerra sono chiamate Pahul e in base alla forma si distinguono in Balabog, Ludit; Hinolgat, Ginotma e Gayang. Il Ludit o Ludet è un tipo di lancia la cui punta non presenta barbigli ma la cui parte posteriore è allungata e caratterizzata da bulbi presso l’estremità che le consentono di poter essere inserita nell’alloggiamento presente nella parte superiore dell’asta. Hinolgat è il nome di un tipo di lancia caratterizzato dalla presenza di holgat, avvero barbigli curvi diretti verso il basso, nel numero di tre per lato. Nel caso i barbigli alla base della lama siano due per lato, si parla di Hinap-hap-at, il cui nome deriverebbe da “Haphap” che indica l’atto di tagliare pezzi di legno per renderne la superficie levigata e uniforme e “Opat”, ovvero quattro. Se i barbigli sono due si chiamano Balabog, Blabog, Balbog o Palbog, probabilmente un’antica parola per “Fal-feg”. Quest’ultima veniva impiegata per la caccia di cervi e cinghiali. Con il termine Kinotma (o Kinottma) si indica una lancia da combattimento realizzata asportando due pezzi di metallo nella parte della lama inferiore alla parte affilata e sopra i barbigli. Le lance da combattimento con barbigli più sottili e appuntiti vengono definite “Gayang” (citate tra l’altro nel tradizione canto Ifuagao chiamato hudhud). Altri termini in uso tra gli Ifugao sono “Piniyaw”, “Kinango” (o “Pinango”), e “Gihi”.

Il Kay-Yan è una lancia da guerra utilizzata daglli Ibaloy, la quale, sebbene sia stata raramente usata sul campo di battaglia, era molto ambita per la sua estetica.

I Kankanaeys del nord chiamano le proprie lance Balbeg mentre le lance dei Tinguians o Itneg come vengono chiamati nel dialetto Ilocano (della stessa tipologia di quelle delle tribù vicine in quanto una buona parte realizzate a Balbalasang, villaggio di sangue misto Itneg e Kalinga, e nei villaggi lungo le rive settentrionali del fiume Buklok e e poi introdotte nella provincia di Abra attraverso il commergio con Kalinga e altre tribù Igorot) sono note con il termine generale Pika (quelle in bambù invece si chiamano Sinalbong).

Nell’area delle tribù Kalinga, Kankanaey e Bontoc, termini generici per indicare le lance, a prescindere dal modello, sono Gayang, Tubay (o Tufay) e Tobi. I Kalinga, il cui stesso nome significa “cacciatori di teste” sia nella lingua Ibanag che Gaddang, chiamano le loro lance anche con i termini Balbog (o Balbeg) e Say-ang. A volte, le lance Igorot erano provviste di punta removibile. Tale sistema permetteva all’asta della lancia di sganciarsi dal corpo di un’animale colpito durante una battuta di caccia. A questo punto, la pesante corda che collegava l’asta alla punta poteva impigliarsi tra la bassa vegetazione rallentando o bloccando la fuga dell’animale. Inoltre, le lance delle popolazioni delle province di montagna come Ifugao, Bontok, Kalinga, Tinggian e Ilongot sono rinforzate nell’estremità opposta alla punta per essere utilizzate come bastone per arrampicare.

Nel sud delle Filippine, il Budjak (anche Budiak o Budyak) o Dilk (a seconda se in Sulu o Mindanao; Dilek a Maguindanao) è una punta di lancia della tribù Matigsalog di Budkinon, Davao lunga e larga ma molto sottile (chiamata Agos dalla tribù B’llan e Pangaso dai Bagobo); questi ultimi hanno una lancia simile a quella Igorot, con la punta removibile, chiamata Kalawat. Tale sistema era impiegato anche dai Budiknon.

I Mandaya utilizzano una punta di lancia affilata da entrambi i lati, con una cresta centrale e caratterizzata da una caratteristica punta a “V”. La punta, a volte finemente decorata a pannelli o cesellata, non è provvista di protuberanze inferiori di collegamento ma prevede un alloggiamento per l’asta.

 

Fal-Feg

 

Fangkao

 

Sinalawitan

 

Pahul

 

Kal-Yan

 

PIKA

 

Budjak

 

Kalawat

 

Mandaya

 

Nelle Visayas, oltre al termine generico Bangkaw, si utilizza Barobankaw o Bankaway per indicare una lancia leggera e Piniris per una lancia con l’asta più corta.

Le aste lunghe circa 2 metri si definiscono Duldug o Ilhi, la punta è infilata in una sporgenza chiamata Tugod e fissata attraverso un anello chiamato pitara se in metallo, Bankorong o Pikit se in rattan. La parte posteriore, chiamata Hele, era rinforzata da un rivestimento appuntito di ottone oppure oro di 10-12 cm, chiamato Tikala, che da una parte rendeva la lancia un bastone da arrampicata dall’ altro consentiva di infilzarlo nel terreno quando non utilizzato.

Nelle Filippine esistono numerosi altri termini per indicare nel dettaglio i diversi tipi di lance: Songil è la più prestigiosa lancia presente nelle Visayas, caratterizzata da una punta a forma di foglia larga 7-8 cm e lunga dai10 ai 30 cm, affilata su entrambi i lati per metà della sua lunghezza. Se intarsiata con decorazioni a forma di fiamme o cerchi in ottone, rame, o argento si chiama Piniskan o Pinamaskan (il suo valore era paragonabile a uno schiavo). Un Songil di qualità inferiore si chiama Binalo.

Sapang è una lancia a più punte utilizzata per pescare. Nel dialetto Tausug, invece, le lance da pesca assumono diversi nomi a seconda del numero di punte (provviste di ardiglione): Sankul o Sangkil è una lancia con una sola punta, con due punte si definisce Sapang, con tre punte Sahapang, con cinque o più punte Sulikit.

Il Liparak è corta e larga, il Tumbak (“arpione” in Ilongo) è di medie dimensioni e smontato dal suo alloggiamento nell’asta può essere utilizzato come una daga, il Tinikol deve il suo nome alla somiglianza con la foglia di tikol; il Pinuso ricorda il fiore dell’albero di banane; la Binusloran è la punta di lancia filippina più spessa (in particolare al centro) e pesante mentre la Lanab è la più lunga e larga. Infine il Sugob, utilizzata dai guerrieri più antichi, è una lancia di bambù appuntita e indurita con il fuoco (attraverso un processo chiamato Sinungba sa apoy) utilizzabile dalla lunga distanza. Tali lance venivano riempite di sabbia per garantirne il corretto bilanciamento in volo e appesantite per ottenere un potere di penetrazione maggiore. Trattandosi di lance estremamente pregiate, caratterizzate da raffinate decorazioni, venivano lanciate solo se era possibile recuperarle. A tale scopo, veniva spesso legata una corda all’estremità posteriore dell’asta. Stratagemma utilizzato anche per recuperare gli animali catturati durante le battute di caccia e per le lance che erano state decorate con pietre e materiali preziosi.

Inoltre, il termine Buho indica un’asta di bambù appuntita usata come lancia.

Termini specifici nel dialetto Ilongo per indicare un arpione sono invece Tumbak e Bidyiw

I famigerati pirati Balangigi di Samal nelle Filippine meridionali, per ricatturare i prigionieri fuggitivi, usavano una lunga lancia di bambù con barbigli riuscendo a colpire il bersaglio anche a 30 metri di distanza.

Infine, i Badjaw, i cosiddetti “nomadi del mare” definiscono la lancia Sangkil.

 

Guerrieri filippini armati di lancia

 

Soldati Igorot equipaggiati con lancia, ascia e scudo

Truppe Igorot armate di lancia, scudo e ascia

Truppe ausiliarie filippine in supporto agli americani contro i ribelli di Aguinaldo. In particolare: una compagnia di Igorot dotati di lancia in addestramento formale a Calocan. Da notare l’ascia impugnata con la mano sinistra che mantiene lo scudo e la daga katipunan ilocana del Comandante (molto plausibile in quanto Ilocos si trova affianco alla Cordillera). – Dipinto di G.W Peters, 1899

 

Pescatori Bontoc dotati di lancia

Pescatori Bontoc Igorot

Pescatori Igorot di Bontoc utilizzano le lance per infilzare i pesci

 

 

A scopi religiosi e cerimoniali, le lance venivano impiegate, insieme agli scudi Kalasag Taming, nelle tradizionali danze di guerra ed, in alcune tribù, il loro impiego in determinate circostanze assumeva significati particolari. Per citare alcuni esempi, prima del matrimonio, il padre dello sposo inviava, attraverso il suo vassallo Timawa (classe guerriera feudale nelle antiche Visayas, paragonabile a quella tagalog dei Maharlikas), la lancia del figlio a casa del padre della sposa, dove, impugnandola, invocava gli spiriti ancestrali di entrambe le famiglie per augurare fertilità e prosperità. Inoltre, la porzione di dote tenuta da parte e donata solo in caso di rottura del matrimonio si chiamava Lantay, ovvero “lanciare una lancia ad un bersaglio distante”. Pamankaw è, invece, il nome della lancia che i parenti dello sposo porgevano alla nonna della sposa per farla scendere dalle scale di casa.

 

Moro war dance

Danze di guerra Moros

 

 

 

La collezione di armature e armi primitive delle Isole Filippine

di Herbert W. Krieger, 1926

 

Tav. 5

Krieger - Tav. 5 - Lance da caccia, pesca, cerimoniali e da guerra

Lance cerimoniali, da guerra, pesca e caccia: punte di lancia di acciaio e ferro tipo arpioni, a serpentina, con barbigli e composte da più parti 1. Lancia da caccia, tipo arpione con barbigli su entrambi I lati. Moro, Mindanao. 2. Punta di lancia composta da più parti provvista di 3 spuntoni con barbigli utilizzata per pescare. Moro, Arcipelago di Sulu. 3. Punta di lancia in acciaio a forma serpentine innestata su un asta di legno di palma, asta avvolta da rattan intrecciato e ghiera in ottone. Mindanao. 4. Lama per lancia in acciaio a forma serpentina innestata su asta in legno. Moro, Mindanao. 5. Lancia da Guerra in ferro: ardiglioni ricurvi su entrambi i lati, asta in legno di palma avvolta con rattan intrecciato, ghiera in ferro. 6. Lancia da guerra: punta di lancia a forma di foglia provvista di guardia composta da barbigli ricurvi, prolungamento posteriore metallico innestato su asta di legno duro. Luzon settentrionale. 7-12. Lance da guerra: punte di lancia con ardiglioni multipli, aste corte in legno duro, fasciate con ghiere di rattan intrecciato, tappo in ferro o a punta innestato alla base dell’asta. Igorot, Luzon settentrionale. 11. Lancia cerimoniale provvista di molteplici barbigli per spaventare gli spiriti o “anitos”. Igorot, Luzon settentrionale

 

 

Tav. 6

Krieger - Tav. 6 - Lance decorate da guerra e cerimoniali

Lance utilizzate durante cerimonie e in guerra; aste ornate e decorate con rivestimenti in ottone e argento 1. Asta di canna, Lama in ferro di bella forma ma superficie grezza. Moro. 2. Punta di lancia ellittica in ferro con alloggiamento. Igorot, Luzon. 3. Punta di ferro con barbigli su entrambi i lati provvista di alloggiamento. Luzon. 4. Testa di pica in ottone: Due figure mitologiche di uccelli supportano la lama. Lama e alloggiamento incise con figure geometriche. Moro. 5. Punta di freccia dalle profonde insioni e provvista di alloggiamento che testimonia fine maestria nella lavorazione del ferro; asta provvista di ghiera con decorazioni in argento. Asta fornita di nappe e tappata con una punta di corno di buffalo alla base. Moro, Mindanao. 6. Testa di ferro finemente lavorata con profonde incisioni e provvista di cresta mediale. Ghiera mediale in ottone, corda per appenderla al collo e nappa, asta in rattan tappata con uno spuntone alla base, Moro. 7-8. Lame in acciaio, aste in legno di palma avvolte con filo di ottone: Ghiera di ottone decorata, Bagobo, Mindanao sud-occidentale. 9. Lunga lama in ferro, ghiera in ferro sul collo; asta provvista di anelli per il trasporto, corde con nappe. Moro, Mindanao. 10. Lame in ferro, asta in legno duro spessa nell’estremita distante che si affievolisce verso la punta, provvista di ghiera di rattan e rivetti in otttone. Luzon settentrionale. 11. Punta di lancia in ferra corta e larga fissata all’asta di rattan attraverso un prolungamento in ferro. Corda ad anello legata al collo della lama e alla parte anteriore dell’asta di legno duro. Moro, Mindanao. 12. Punta di lancia di ferro finemente battuto; ghiera di ottone e alloggiamebnto dell’asta in ferro; asta in legno duro avvolta da spirali di ottone decorato e foderata con mani alternate di ottone e argento. Bagobo, Mindanao.

 

 

Tav. 18

Krieger - Tav. 18 - Armi caratteristiche degli Igorot

Armi caratteristiche degli Igorot. In tutte le foto i guerrieri sono dotati di lance: in particolare nella prima l’uomo impugna una lancia con tre barbigli per lato mentre nella seconda l’altro combattente impugna una Sinalawitan.

 

 

Tav. 21

Krieger - Tav. 21 - Bagobo vestiti ed equipaggiati per il combattimento

Guerrieri Bagobo completamente vestiti ed equipaggiati con armi di loro fattura. Provincia di Davao, Mindanao. In entrambe le foto tutti i guerrieri sono armati di lancia modello Dilk.

 
 

L’immagine in evidenza è tratta dalla tavola 18 della collezione dio Krieger sopra descritta.

 

admin

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05 Apr, 2016

Armi da lancio

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